giovedì 30 aprile 2020

Diocesi: apertura mese mariano

Apertura del mese mariano dalla ⛪️chiesa di San Giorgio, Santuario della Beata Vergine Ausiliatrice del popolo modenese, con un Rosario recitato alle 🗓ore 19 di venerdì 1° maggio che sarà trasmesso in diretta televisiva su 📺TvQui;

Esequie: nuove indicazioni

mercoledì 29 aprile 2020

1° Maggio: S. Messa per la Festa del Lavoro

Gli Uffici diocesani per la Pastorale Sociale e del Lavoro delle diocesi di Modena-Nonantola e Carpi organizzano per la Festa del Lavoro di quest’anno un appuntamento congiunto, da seguire in tv, come previsto dalle norme anti–coronavirus.

1° maggio, Atto di Affidamento dell’Italia a Maria

Dal sito della CEI:
https://www.chiesacattolica.it/1-maggio-atto-di-affidamento-dellitalia-a-maria/

Raccogliendo la proposta e la sollecitazione di tanti fedeli, la Conferenza Episcopale Italiana affida l’intero Paese alla protezione della Madre di Dio come segno di salvezza e di speranza. Lo farà venerdì 1° Maggio, alle ore 21, con un momento di preghiera, nella basilica di Santa Maria del Fonte presso Caravaggio (diocesi di Cremona, provincia di Bergamo).

sabato 18 aprile 2020

Un piccolo nutrimento spirituale...


Mettiamo in evidenza una bellissima catechesi di San Cirillo di Gerusalemme (315 circa - 18 marzo 386), tratta dall’ufficio delle letture di oggi, nella speranza di poter partecipare al più presto all’Eucarestia:

Dalle «Catechesi» di Gerusalemme
(Catech. 22, Mistagogica 4, 1. 3-6. 9; PG 33, 1098-1106)
Il pane del cielo e la bevanda di salvezza

giovedì 16 aprile 2020

Lettera del Segretario Generale della C.E.I.

Lettera del Segretario Generale della C.E.I., in data 15 aprile 2020, inviataci dall’Arcivescovo Erio.

In questo comunicato si consente, accanto all’ingresso in una chiesa che si trovi sul percorso dovuto ad altre necessità reali, anche la visita a una chiesa per il solo desiderio di pregarvi.

domenica 12 aprile 2020

Pasqua di risurrezione

Domenica 12 aprile

  📺 ore 17Adorazione Eucaristica e Vespri, presieduti dal vescovo Lino Pizzi. Potrete unirvi alla preghiera attraverso la diretta dalla Chiesa di Rivara: facendo click qui.

Come è stato scritto nel bollettino parrocchiale, fino alla riforma liturgica voluta dal Concilio Vaticano II, era tradizione a Rivara che la solenne adorazione eucaristica annuale (Quarantore) cominciasse il sabato santo, dopo la celebrazione pasquale, e si concludesse il martedì di Pasqua; da vari decenni il lunedì di Pasqua. In considerazione delle mutate situazioni, si era scelto di rinviare questa adorazione alla fine della settimana di Pasqua. Quest’anno, non potendo fare nemmeno questo, a partire dal giorno di Pasqua, fino alla Solennità del SS. Corpo e Sangue del Signore (Corpus Domini), ogni domenica alle ore 17.00 sarà possibile, anche per chi è costretto a restare a casa,  seguire sul sito delle nostre Parrocchie un’ora di adorazione, che si svolgerà in chiesa. Anche questa iniziativa potrà contribuire a tenerci unti come comunità parrocchiale.

giovedì 9 aprile 2020

Pasqua di resurrezione

Sabato 11 aprile

Veglia pasquale nella notte santa
Poche celebrazioni liturgiche sono così ricche di contenuto e di simbolismo come la veglia pasquale. Il cuore di tutto l'anno liturgico, da cui si irradia ogni altra celebrazione, è questa veglia che culmina nell'offerta del sacrificio pasquale di Cristo. In questa notte Santa la Chiesa celebra nel modo sacramentale più pieno l'opera della redenzione e della perfetta glorificazione di Dio come memoria, presenza e attesa.

  📺 ore 18Veglia pasquale, presieduta dal Vescovo Erio. Diretta dal duomo di Modena su Trc (canale 11, www.modenaindiretta.it).

  📺 ore 21Veglia pasquale, presieduta da papa Francesco.

  📺 ore 21: Veglia pasquale, presieduta dal vescovo Lino Pizzi e concelebrata da don Filippo e don Tesvin. Potrete seguire la messa in diretta dalla Chiesa di Rivara: facendo click qui.

Domenica 12 aprile
La liturgia del giorno di Pasqua celebra l’evento pasquale come “giorno di Cristo signore”. Le letture bibliche contengono il cuore della predicazione Pasquale apostolica e il richiamo agli impegni della vita nuova in Cristo risorto. Esse accentuano il valore sacramentale della celebrazione della Pasqua che, partecipata, fa entrare in una condizione di vita nuova.

  📺 ore 10Messa del giorno, presieduta dal vescovo Lino Pizzi e concelebrata da don Filippo e don Tesvin. Potrete seguire la messa in diretta dalla Chiesa di Rivara: facendo click qui.

  📺 ore 11Messa del giorno, presieduta da papa Francesco.

  📺 ore 18Messa del giorno, presieduta dal Vescovo Erio. Diretta dal duomo di Modena su Trc (canale 11, www.modenaindiretta.it).

Messaggio pasquale dell'Arcivescovo

Una pietra esitante

Quest’anno la pietra tentenna, pare che voglia liberare il sepolcro solo un poco alla volta. I quattro Vangeli del mattino di Pasqua annunciano concordi che le donne, giunte all’alba, trovarono la pietra completamente ribaltata e rovesciata, tanto da poter verificare l’assenza del corpo di Gesù dalla tomba. Ma la nostra Pasqua, quest’anno, è velata da un senso di incompiutezza. Sì, “è risorto, non è qui”… ma il masso non ha scoperto del tutto la bocca del sepolcro. È come se il Signore ci donasse una festa di risurrezione velata da una certa ansia; e come se il respiro fosse ancora trattenuto dall’apprensione e non potessimo cantare convinti l’alleluia; è come se la mascherina, che portiamo per proteggerci e difendere gli altri dal coronavirus, smorzasse anche il nostro inno di gioia pasquale.

Un tempo come questo, certamente, sta incidendo così in profondità nel nostro animo, che entrerà nei ricordi incancellabili. E quel pesante sasso, che solo timidamente inizia a farsi da parte, è appoggiato sul nostro cuore oppresso dalla sofferenza. È questo il sepolcro che tarda ad aprirsi, il nostro cuore. Una grande pietra ci è venuta addosso all’improvviso, tra il culmine del carnevale e l’inizio della quaresima, lasciandoci prima increduli e indecisi – chi si è affrettato a minimizzare, con toni anche spavaldi, ha dovuto fare retromarcia – e poi sempre più trepidanti, timorosi e spaventati. La sovrapposizione tra quaresima e quarantena, da alcuni vissuta letteralmente, è stata difficile per tutti, alzando il velo su una realtà di luci e di ombre: le luci della coraggiosa dedizione di medici, infermieri, sanitari, volontari, istituzioni, forze dell’ordine; e quelle della creativa operosità di docenti, ministri delle comunità, psicoterapeuti, lavoratori nelle attività essenziali, nella comunicazione e nei settori industriali, commerciali, bancari, assistenziali; e tanti semplici cittadini e fedeli, attivi in quel fittissimo intreccio di fili sotterranei di carità, di attenzione ai deboli e di consolazione dei più fragili, che non fa notizia, ma regge il tessuto della storia. Sono luci che si mescolano alle ombre: le sofferenze vissute dai malati, parecchi dei quali purtroppo morti; il dolore attraversato dai congiunti delle persone colpite, gli altri ammalati che si vedono rimandare esami ed interventi; e le non poche persone segnate nell’intimo dall’angoscia, più esposte al bombardamento delle notizie, preoccupate per la perdita o la riduzione del lavoro, affrante dall’impossibilità di accompagnare i loro cari defunti nei riti del commiato.

Il virus ha alzato il velo di una realtà che ci avvolge sempre, ma della quale spesso – a meno di essere toccati nella carne – riusciamo a dimenticarci, distratti e impegnati nelle nostre attività. La morte, la malattia, il disagio psichico, la paura, il dubbio, la precarietà, non sono salite da qualche settimana sul treno della nostra vita, ma sono in viaggio con noi da sempre. Solo che talvolta, illudendoci di essere al sicuro negli scomparti business o executive, appoggiando sulle orecchie le cuffie con la musica preferita e visitando il vagone ristorante, fingevamo di non accorgercene. Ora il treno si è fermato, è segnalato un guasto grave, abbiamo dovuto scendere; ora siamo tutti insieme sui binari, in attesa che riparta, e ci rendiamo conto di essere davvero coinvolti in un unico grande viaggio, senza carrozze di prima o seconda classe, senza trattamenti speciali. Il mondo è proprio un “villaggio globale”, la cui salute ora dipende, paradossalmente, anche dalla “distanza” che riusciamo a tenere con i vicini. Ci è imposto di purificare le relazioni prossime, per guadagnare il senso profondo delle relazioni universali.

La Pasqua quest’anno avrà dunque il sapore di un annuncio autentico ma non trionfante. Il sepolcro ha solo cominciato ad aprirsi. Del resto anche i discepoli e le donne, pur avendo visto la pietra rotolata via e la tomba vuota e udito l’annuncio della risurrezione di Gesù, hanno continuato per alcune settimane – fino a Pentecoste – a provare timore, spavento e paura (cf. Mc 16,8; Lc 24,37), a nutrire dei dubbi (cf. Mt 28,17; Lc 24,11.23-24.38; Gv 20,25), stentando perfino a riconoscerlo. Sarà per noi una Pasqua che, nella fede in Gesù risorto, ribalterà la pietra a poco a poco, mentre riprenderanno con la giusta cautela le attività consuete. La speranza è che quando, in un tempo certo non prossimo, potremo finalmente dire di essere tornati alla “normalità”, possiamo cantare un alleluia diverso da prima: avendo imparato ad essere meno superficiali, più consapevoli di ciò che davvero conta nella vita, attenti ai fratelli, soprattutto ai più fragili, aperti alla prospettiva della vita eterna. Solo allora la grossa pietra si potrà dire completamente ribaltata dal sepolcro del nostro cuore.

+ Erio Castellucci

sabato 4 aprile 2020

Domenica delle Palme e della Passione del Signore

Per la registrazione della della messa, trasmessa in diretta streaming domenica 5 aprile alle ore 10, guarda qui sotto, oppure fai click su questo link: Canale Unità Pastorale.



La S. Messa della domenica delle Palme dell'Unità Pastorale è stata celebrata (a porte chiuse, senza fedeli), alle ore 10.

L'ulivo benedetto non è disponibile per evitare assembramenti. Verrà conservato e appena le disposizioni lo consentiranno, sarà distribuito assieme all'acqua benedetta. 


🎦 Messaggio per i ragazzi dell'unità pastorale

🎦 Videoclip della diocesi:
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